Il paese
In Barbagia, adagiato in una valle ricca d'acqua, in un suggestivo anfiteatro di monti caratterizzati da lecci, roverelle, tassi e agrifogli, sorge Olzai, un piccolo borgo granitico.
Il paese ha un vasto territorio, di circa 70 kmq, che va dai 1038 ai 160 m.s.l.m. fattore che in passato ha agevolato le attività economiche e ha permesso ai pastori di non praticare la transumanza.
Nel suo territorio scorrono una decina di ruscelli e il fiume Taloro, mentre a pochi chilometri dal paese si trova il lago di Benzone. Il posto è ideale per escursioni e gite, a piedi o a cavallo e la sua fauna è ricca di diversi animali selvatici tra cui: il cinghiale, la volpe, la martora, la pernice sarda, la poiana, il gheppio e altre specie di rapaci.
Nonostante le dimensioni presenta diversi spunti d'interesse: indubbiamente un centro storico tra i più suggestivi dell'isola ma, importanti testimonianze arrivano anche dal mondo antico, con dolmen, nuraghi e reperti paleo-industriali, chiesette medioevali e collezioni di opere d'arte, feste (Sant'Antonio Abate, Sant'Anastasio, S'Anzelu, Sant'Isidoro, San Giovanni Battista, Santi Pietro e Paolo e Santa Barbara) riti religiosi, in particolare quelli della Settimana Santa (S'Iscravamentu e S'Incontru), manifestazioni e tradizioni (Carnevale, Cortes Apertas, lavorazione delle palme e dell'asfodelo).
I suoi abitanti, oggi poco più di novecento, nell'Ottocento venivano lodati “perché rispettosi dell'autorità, e degli altrui diritti, sinceri nell'amicizia, religiosi e laboriosi”. Una comunità nota per l'alto numero di laureati che si distinsero in diversi campi, da quello della medicina con Francesco Boi e Pietro Meloni Satta, a quello politico con Francesco Dore.
Il centro storico è formato da casette di granito, con scalette e finestre in stile aragonese che si affacciano su stretti vicoli e viuzze lastricate.
Il paese è attraversato da un argine in granito, costruito nel 1921, in cui scorre il Rio Bisine, un tempo tanto rigoglioso da essere utilizzato da una decina di mulini che macinavano il grano e l'orzo, quando Olzai era considerato il granaio della Sardegna. Di questi, l'unico di cui è rimasta la struttura e che è stato possibile recuperare è “Su Mulinu Vezzu”. Il vecchio mulino ad acqua si erge imponente in località Bisine, a nord del paese. La sua realizzazione, probabilmente voluta dai Cardia - Mesina, importante famiglia di ricchi proprietari a cui apparteneva anche la campagna in cui si trova il mulino, viene fatta risalire all'800.
Caratteristica abitazione in granito è anche “Sa domo de su sotziu”, nata come sede dalla “Società anonima per la mutua assicurazione del bestiame”; società voluta nel 1903 da un gruppo di volenterosi proprietari, in seguito a ingenti perdite di bestiame, per morti naturali e per malattie contagiose, per furti e sgarrettamenti.