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Il paese

Villasalto (Biddesatu in sardo) è un comune italiano di 1 077 abitanti della provincia di Cagliari in Sardegna.
Il paese si trova nella subregione del Gerrei (fino all'Ottocento era anche usato l'antico nome di Galilla) ed è situato ad un'altitudine di circa 500 metri sopra il livello del mare.
Il territorio di Villasalto si affaccia a nord-est sul Flumendosa, fiume fondamentale perché rende l'area fertile e adatta all'agricoltura, e si estende oltre il corso d'acqua, verso il Salto di Quirra, nella zona chiamata Barigau (il nome sta a indicare la sua posizione oltre il fiume).

Sa Grutta Manna
Il territorio si allarga poi a Sud verso monte Genis (979 m, alle cui falde meridionali è situato il confine comunale) luogo a sua volta compreso nel territorio del comune e famoso per le sue sorgenti d'acqua pura e ottima per qualsiasi consumo. Sulle cime del monte Genis, inserito nel parco dei Sette Fratelli - Monte Genis, si gode di un'ottima vista che permette di scorgere un ampio panorama che va dai monti dell'Ogliastra e del Gennargentu a nord, fino ai monti del cagliaritano a sud (monte Serpeddì, il massiccio di Sette Fratelli ecc.). Sempre sul monte, è presente una imponente costruzione nuragica, formata da una torre centrale e da diverse torri a corona, con muraglie imponenti che le congiungono. In mezzo alla fitta boscaglia di lecci, corbezzoli, ed alta macchia mediterranea, è possibile scorgere delle bizzarre figure scolpite dal tempo, dall'acqua e dal vento sulla roccia, come ad esempio l'aquila (vedi foto sottostante) che si trova in prossimità della cima del monte, subito dopo aver abbandonato il bosco.

Achili
A est il territorio è delimitato dal monte Lora, rinomato per la caratteristica e suggestiva sfinge formata dai suoi promontori calcarei, e che segna il confine col territorio di San Vito.
Dalla cittadina si possono scorgere le vette del Gennargentu, da quella più vicina, vale a dire il monte Santa Vittoria di Esterzili, la Punta La Marmora, le cime dell'Ogliastra (Sa Perda Liana di Gairo, i Tacchi di Jerzu, i monti di Tertenia, monte Cardiga di Perdasdefogu), fino al mare della costa orientale della Sardegna, raggiungibile in auto in pochi minuti.
Nella zona sono presenti alcune grotte, come "Sa Grutta Manna" o "Sa Grutta 'e Scusi" dove vive il geotritone sardo, una particolare specie di anfibio (ordine: caudati o urodeli; nome scientifico: Hydromantes genei) ormai in via d'estinzione.

Flora e fauna
La zona è ricca di lecci, olivi, lentischio, corbezzolo, cisto, asparagi e funghi.
Numerosi sono gli animali che vengono preservati dall'incolume territorio: cervi e mufloni nel territorio di monte Genis, aquile reali, falchi, sparvieri, cinghiali, martore, gatti selvatici.

Storia
Il nome Villasalto deriva dal latino "saltus" (campagna) e in lingua sarda il paese vien chiamato Biddesartu, letteralmente "paese di campagna".

La zone era già frequentata in età nuragica. A darne testimonianza vi sono diversi nuraghi, come il monotorre detto Corrolia o Corrulia ubicato presso la valle del Flumendosa; il nuraghe Serra Madau anch'esso monotorre, aggrappato ad uno sperone di terra nella confluenza dei fiumi Flumendosa e S'acqua Callenti. A 700 metri sul monte Genis vi è un complesso di circoli di diverse dimensioni, chiamato Sa dom'e sa nì (nome che significa "la casa della neve"), la cui funzione non è ancora chiarita: si pensa che una di queste costruzioni fosse legata al culto delle acque o che in generale questi circoli fossero le capanne di un villaggio nuragico.

La zona passò sotto il dominio punico ovvero sotto il comando Cartaginese, per poi passare ai Romani dal II al V secolo d.C.

Il paese è stato a lungo sotto il dominio gallilense (antica popolazione sarda stanziata nelle zona di Esterzili ), il cui popolo ha protetto il territorio da numerosi tentativi di invasione, tra cui quelli romani che avevano insediato coloni per sfruttarne il territorio. Resti di epoca romana sono presenti presso la necropoli di Cea Romana a Monte Arrubiu.

Strumento della miniera oggi in mostra nel centro urbano Testimonianze di questi avvenimenti sono documentate dalla tavola di Esterzili.

La zona fu quindi meta delle scorribande vandaliche e bizantine. In seguito a questi avvenimenti si formò il primo vero centro abitato in una zona protetta e ricca d'acqua, per trovare rifugio dai banditi provenienti dalla Barbagia.

Nel Medioevo la zona passò sotto la giurisdizione di Cagliari fino a essere governata dalla Gallura.

Con la conquista della Sardegna da parte degli Aragonesi la zona divenne dominio spagnolo e nel 1681 il centro urbano fu inserito nella "contea di Villasalto", un feudo della nobile famiglia Cappai.

Nel 1708 la zona passò per un breve periodo in mano agli austriaci per poi arrivare nel 1718 al duca di Savoia.

In tempi moderni, in particolare durante la seconda guerra mondiale, il paese ha subito un forte incremento della popolazione grazie alla presenza della miniera di Su Suergiu, oggetto d'interesse già dalla metà del XIX secolo, dalla quale veniva estratto e lavorato l'antimonio.

Con la fine della guerra anche le attività della miniera sono andate scemando, fino alla chiusura, negli anni ottanta, portando così un progressivo spopolamento del paese.







 

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