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Il paese

Carbonia, città del Novecento Carbonia, capoluogo, insieme alla vicina città di Iglesias. della neonata provincia del Sulcis-Iglesiente, è il comune più giovane d’Italia. Fondata nel 1938 per soddisfare le esigenze autartiche del regime fascista, nasce come proiezione civile della miniera di Serbariu che, entrata in produzione nel 1937, diventerà in pochi anni la più grande e moderna miniera carbonifera d’Italia.

Costruita in soli 300 giorni e inaugurata il 18 dicembre del 1938 con una grande manifestazione di piazza, che troverà eco nei giornali nazionali ed esteri, essa richiamerà da tutta la Sardegna e da diverse regioni d’Italia una popolazione che ben presto crescerà fino a sfiorare nel biennio 1947–1948 i 47.000 abitanti, di cui circa 17.000 occupati nelle miniere di carbone.

Progettata dagli architetti dello Studio Stuard di Trieste, sotto la direzione di Gustavo Pulitzer, e poi dai progettisti romani Guidi e Valle, firmatari del primo piano regolatore del 1937, rappresenta ancora oggi la più significativa realizzazione dell’architettura razionale di ispirazione europea. La sua piazza, recentemente ristrutturata e riportata alla fisionomia originaria, è considerata tra le prime dodici piazze più belle d’Italia. Nel 2011 Carbonia ha avuto un altro importante riconoscimento vincendo il premio europeo per il paesaggio.

Carbonia negli anni si è ingrandita con nuovi quartieri residenziali, ma ha conservato integra la sua immagine di città di fondazione nei suoi edifici pubblici e nelle abitazioni, che sono sempre più oggetto di importanti studi scientifici ed accademici anche grazie alla nascita del Centro Italiano della Cultura del Carbone (C.I.C.C.).







 

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