Il paese
Gonnesa (Gonnesa in sardo) è un comune italiano di 5.045 abitanti della provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione dell'Iglesiente.
« ... Le casette bianche di Gonnesa rannicchiate ai piedi di un grande cono alpestre...Gabriele D'Annunzio, Cronaca Bizantina, 1882 »
L'area fu abitata fin dall'epoca nuragica come testimoniato dal complesso di Seruci e dagli altri nuraghi sparsi nel territorio (S'Erbexì, Serra'e Nuraxi, Murru Moi, Serra Maverru, Ghilotta, Maiorkina, Genna'e Rej, Mureci, Campu'e mari, non lontano da quest'ultimo vi è un porto sommerso[senza fonte]).
Nel medioevo l'abitato, con il nome di Iknos[senza fonte], poi Conesium e Conesa esisteva come domus o domestica, cioè centro di aggregati rurali e sino al 1257 appartenne al Giudicato di Cagliari. La locale chiesa in stile romanico allora dedicata a Santa Maria di Flumentepido, in seguito dedicata a Sant'Andrea, è datata tra il XI e il XIII secolo.
Gonnesa passò poi ai della Gherardesca e successivamente al regno di Sardegna. Il centro fu quindi sotto la tutela amministrativa di Iglesias e poi, dal 1421, fu feudo dei Gessa. Col tempo il paese si era progressivamente abbandonato e ai primi decenni del XV secolo risulta essere completamente spopolato. Come riportato nei censimenti tale situazione durerà fino alla fine del XVIII secolo.
Nel 1774 la famiglia Asquer, i nuovi gestori del feudo succeduti ai Gessa, fondarono il nuovo paese chiamato Gonnesa, secondo uno schema geometrico rettilineo. I Gessa e gli Asquer, nel concretizzare il loro progetto, si trovarono a scontrarsi con dei cussorgiali iglesienti presenti abusivamente nel loro territorio; dopo una sentenza furono alla fine cacciati e sostituiti con quindici nuove famiglie. Nel censimento del 1821 a Gonnesa risultavano 567 abitanti.
Nel corso della seconda metà del XIX secolo, grazie alla ripresa dell'attività mineraria, il territorio fu interessato da una notevole crescita demografica e ai primi del XX secolo il paese contava oltre 3000 abitanti. Nel maggio del 1906 a Gonnesa si verificarono gravi scontri tra minatori e forze dell'ordine che provocarono vari morti e feriti.
Accorpato a Carbonia nel 1940, il comune riacquisì la propria autonomia nel 1945. A partire dal secondo dopoguerra Gonnesa, così come il territorio circostante, subì la crisi del comparto minerario con la chiusura di numerose miniere.