Il paese
Barumini è un comune italiano di 1.292 abitanti della provincia del Medio Campidano in Sardegna, nella regione storica della Marmilla.
Abitato sin dal periodo nuragico, come testimoniato dall'importantissimo sito di Su Nuraxi, il territorio subi poi le dominazioni punica e romana. Nel medioevo Barumini appartenne al giudicato di Arborea e successivamente, in seguito alla battaglia di Sanluri, alla corona d'Aragona a partire dal 1409.
L'intero territorio comunale riserva ulteriori motivi di interesse, a cominciare dalla presenze di rilevanti ed antiche chiese quali:
la chiesa dell'Immacolata Concezione o della Beata Vergine Immacolata, (XVI secolo), costruita in forme tardogotiche riconoscibili all'esterno nel campanile a canna quadrata e all'interno nel presbiterio e in alcune cappelle con volte a crociera
la chiesa di San Francesco, (XVII secolo), attigua al convento eretto nel 1609 dai frati francescani, ha struttura semplice con un'unica navata e due cappelle sulla sinistra
la chiesa di San Giovanni, (XIII secolo), costituita da due navate separate da archi su pilastri, con due absidi, di stile provenzale
la chiesa di Santa Lucia, (XVI secolo), minuscola e graziosa chiesa campestre circondata da un loggiato con colonne in pietra reggenti nove archi a sesto acuto; all'interno vi si conserva un pregevole pulpito ligneo
la chiesa di San Nicola, (XI-XII secolo), posta su una collina alla periferia del paese
la chiesa di Santa Tecla, (riedificata nell'Ottocento).
Nel suo territorio è situato Su Nuraxi, il complesso nuragico più importante della Sardegna, riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità (iscrizione nel 1997).
Nel centro storico di Barumini si può ammirare palazzo Zapata, antica sede che i Marchesi, nei primi del Seicento, fecero costruire nel punto più alto del paese.
Durante recenti lavori di restauro del palazzo si è scoperto che il palazzo Zapata fu edificato sopra i resti ben conservati di un insediamento nuragico che l'archeologo Giovanni Lilliu, in quanto situato in prossimità della chiesa parrocchiale, ha denominato Nuraxi 'e Cresia.
Grazie ad un progetto di restauro architettonico di grande impatto scenografico e di forte suggestione elaborato dall'architetto Pietro Reali, sia il palazzo marchesale che il sottostante nuraghe, opportunamente riportato alla luce, sono diventati sede di un complesso museale (suddiviso nelle sezioni archeologia, storia ed etnografia) inaugurato il 29 luglio 2006.