Il Paese è posizionato nella parte centro-occidentale della Sardegna sui monti del Montiferru, a 550 mt. sul livello del mare.
Dista 33 km dal capoluogo di Provincia Oristano e 15 Km dalla maggiore arteria stradale sarda la S.S. 131.
L’agglomerato urbano è circondato da colline un tempo ricche di sorgenti, torrenti e boschi secolari di querce, agrifogli e castagni.
Pur mantenendo la bellezza naturale, l’opera dell’uomo ne ha modificato l’originario aspetto, che comunque non manca di affascinare ed entusiasmare per la sua bellezza.
Il centro storico, da diversi anni oggetto di recupero, appartiene al periodo Medioevale con dei bellissimi esempi di architettura Aragonese. L’acciottolato presente in tutte le maggiori strade insieme all’illuminazione di colore arancione rende l’aspetto più suggestivo.
La storia
Le notizie sulle origini di Santu Lussurgiu sono molto incerte. Il suo territorio fu sicuramente abitato fin dal periodo Neolitico, come attestano i numerosi reperti archeologici presenti nella zona. Meno comuni sono i reperti abitativi risalenti al periodo della dominazione punica e di quella romana. Di certo la terra di Santu Lussurgiu appartenne ai Sardi Pelliti che sotto la guida di Amsicora si opposero fino alla morte alla potenza di Roma. La latinità di Santu Lussurgiu è manifestata nella sua parlata che è un prelogudorese avanzato con una fonetica sua propria.
Nonostante questi precedenti, Santu Lussurgiu è un tipico paese medioevale, con le strade in acciottolato di basalto, strette e tortuose, interrotte da piccole piazzette assolate, sorto probabilmente all'inizio del XII secolo.
Il primo nucleo abitato si formò nei pressi di una hiesetta intitolata al martire San Lussorio (in sardo Santu Lussurzu), da cui prese il nome. Una pergamena ritrovata sotto l'altare maggiore della chiesetta, insieme alla reliquia del martire Lussorio, attesta con precisione la data di consacrazione dell'arredo sacro che fu effettuata il 15 gennaio 1185 dal Vescovo di Bosa Dionisio Regneri.
Nel periodo giudicale, Santu Lussurgiu fece parte del Giudicato di Torres. Con l'avvento della dominazione spagnola fu assoggettato al feudo dei Zatrillas che lo mantennero fino al 1670, quando venne confiscato all'unica erede Francesca Zatrillas per concorso in omicidio e lesa maestà.
Dopo alterne vicende, i diritti feudali vennero acquisiti dal Amat di Sorso fino al 187, quando Santu Lussurgiu, riscattandosi dal feudatario, si eresse in libero Comune.
Nell'ultimo decennio del XVIII secolo il regime feudae fu duramente scosso dai moti rivoluzionari angioiani che per la mancanza di un serio coordinamento politico-militare non ebbero il successo sperato.
Col nuovo ordinamento amministrativo disposto dal governo sabaudo il comune di Santu Lussurgiu venne assegnato al circondario di Oristano e successivamente alla provincia di Cagliari.
Nel 1974 il comune entrò a far parte della nuova provincia di Oristano, a seguito dello smembramento territoriale di quello di Cagliari.