Il paese
Il paese di Zerfaliu sorge in una zona pianeggiante ed è attraversato dal fiume Tirso che ne rende particolarmente fertile il terreno. Conosciuto per i suoi "giardini", è ricco di aranceti e mandarineti. Situato a soli quindici metri sul livello del mare, la sua superficie territoriale digrada fino alle prime colline del Campidano. Il toponimo deriverebbe dal greco-bizantino "Zoros" (forte) e da "Feos" (pianta palustre). Le sue origini non sono databili ma le prime testimonianze della presenza umana risalgono al periodo della civiltà nuragica. Notevoli i nuraghi Hana o Jana, Crabai, de su Strampu, San Giovanni ed in particolare i complessi di Cagotti e de Mesu, che testimoniano una stagione di grande vitalità nel territorio. Sotto la dominazione romana Zerfaliu fece parte del "granaio di Roma".
Percorrendo le sponde del Tirso si poteva arrivare agevolmente a Forum Traiani, sede delle guarnigioni di Roma. La presenza romana è ampiamente testimoniata dall'interessante necropoli sita in regione Santu Giuanne. Nei primi anni del '900 venne rinvenuto un dischetto di bronzo con incisioni a bulino del II secolo d.C. Durante il periodo medievale, testimonianza della Sardegna Pisano-Genovese, è l'arco pisano a sesto acuto con sovrapposto campanile a vela dell'XI secolo adiacente alla chiesa parrocchiale. Nel 1637 il paese fu distrutto a causa dell'attacco da parte dei francesi e successivamente fu interessato da pestilenze e carestie. Il territorio zerfaliese è diviso in quattro zona ben distinte: il "Bennaxi", ossia la parte coltivata ad agrumi ed ortaggi che gli abitanti chiamano "i giardini", il "Gregori", ossia la parte dedicata alla coltivazione di cereali e all'allevamento, il centro abitato detto "Su Comunali" e infine la parte dedicata al rimboschimento detta "Ungroi". Notevole è la produzione di agrumi, di cereali e vite. Caratterizzato dalla presenza di diversi complessi archeologici con imponenti nuraghi, Zerfaliu merita una visita per il suo centro storico che conserva architetture di notevole pregio.
Affiancata alla chiesa parrocchiale dedicata a Nostra Signora nella Commemorazione di Sua Trasfigurazione, si trova un arco pisano a sesto acuto con sovrapposto campanile a vela dell'XI secolo, che testimonia la presenza toscano-pisana in Sardegna. La chiesa edificata tra il XV e il XVI secolo, presentava originariamente una pianta a croce latina ad unica navata ed abside rettangolare. L'edificio nel corso dei secoli è stato sottoposto a diversi interventi di restauro fino a quando nel 1947 la struttura venne completamente demolita e ricostruita. Un altro edificio ecclesiastico di grande pregio è la chiesa di San Giovanni. Deriva dall'ampliamento di una chiesa del XIII secolo a navata unica con campanile a vela sormontato in facciata da una croce scolpita. È totalmente costruita con pietre basaltiche e calcaree. Tra le manifestazioni di interesse, il 19 e il 20 febbraio di ogni anno si svolge la tradizionale Sagra degli agrumi. Nella piazza principale del paese vengono preparati dolci a base di agrumi e vengono offerte degustazioni di piatti tipici. Bancarelle di dolci e cassette di arance con le varie qualità colorano le vie del centro storico mentre i gruppi folk di Irgoli, Ittiri e Cabras offrono uno scenografico contorno alla manifestazione. Tra le celebrazioni religiose, molto sentita è la festa dedicata a San Giovanni Battista il 24 giugno, la festa di San Pio il 13 settembre e la festa di Santa Greca l'ultima domenica di settembre.