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Elenco Pro Loco Prov. di Medio Campidano

Il paese

I primi insediamenti urbani nel territorio del paese risalgono agli inizi del 3° millennio a.C. come testimonia la presenza di numerose lame di ossidiana. Maggiormente abitato fu senz’altro in periodo nuragico. Da scavi effettuati pare che il territorio sia costellato da ben 12 siti nuragici. Il paese, situato tra la Marmilla e la Trexenta, in origine era chiamato Mara Arbarei, cioè palude del giudicato di Arborea.

Il nucleo storico dell’abitato si trova tra due fiumi, il Rio Mannu ed il Riu Cani, che hanno contribuito per secoli a rendere le terre particolarmente ricche e fertili.

Ma un periodo di notevole splendore venne vissuto da Villamar nel Medioevo, prima come curatoria del Giudicato di Arborea poi, dopo il 1368, come territorio dell'Aragona. Nel 1486 il paese passerà alla famiglia Aymerich, che ne deterrà il dominio fino al 1839.

Centro dalle origini antichissime, si raggiunge facilmente dopo aver lasciato la S.S. 131 al bivio di Furtei. Villamar è un paese di 2879 abitanti situato tra la Marmilla e la Trexenta , a 108 metri sul livello del mare, a circa 50 Km da Cagliari.

La sua superficie territoriale è di 38,641 Kmq. Confina a Nord con Las Plassas, a Ovest con Lunamatrona, a Nord Ovest con Pauli Arbarei, a Sud Ovest con Sanluri, a Sud con Furtei, a Sud Est con Segariu, a Est con Guasila, a Nord Est con Villanovafranca. Nel 2006 il Comune, appartenente alla Provincia di Cagliari, è entrato a far parte della Provincia del Medio Campidano.

L’abitato sorge con il nucleo principale tra il fiume Mannu, deviato sul finire degli anni ’50 ed il riu Cani. Negli ultimi 30 anni si è sviluppato lungo la S.S. 197 e verso la parte Nord-Ovest. La S.S. 197 collega la zona del Nuorese a quella del Cagliaritano perciò presenta durante tutto l'anno una grossa affluenza di traffico dando maggior vita al paese sia per quanto riguarda l'aspetto turistico che per quello economico-commerciale.

Il centro storico si conserva invece nella zona della chiesa Parrocchiale e della chiesa di San Pietro dove, in parte, esiste ancora una tipologia abitativa tradizionale tipica dei paesi di pianura con prevalente economia agricola. I materiali usati per queste costruzioni sono quelli reperibili in loco e cioè rocce arenarie, calcaree e i cosiddetti “Ladiri” (mattoni di fango e paglia).







 

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